LA TV NEL POZZO
Durata: 90 min
Genere: Documentario
Lingua: Versione originale sott. eng.
Regia: Andrea Porporati
Piuttosto che limitarsi alla cronaca degli eventi, il documentario si concentra sull'impatto mediatico della vicenda. Attraverso la lente delle telecamere della Rai, che trasmisero in diretta le ultime 18 ore del tentativo di salvataggio, il caso di Alfredino divenne uno dei più significativi nella storia dei media italiani, influenzando profondamente l'opinione pubblica.
Il simbolo di questa tragedia è la foto di un bambino sorridente con una maglietta a righe. Questa immagine divenne presto familiare a tutta Italia, apparendo sulle prime pagine dei giornali e sui teleschermi dei notiziari nazionali. Quarant'anni dopo, lo stesso sorriso innocente di Alfredino campeggia su un murales alto venti metri nel quartiere romano della Garbatella, ricordando a tutti l'evento che ha segnato un'epoca.
"La tv nel pozzo" non vuole raccontare la cronaca della sua storia ma piuttosto chi l'ha raccontata, ossia i media, che hanno fatto loro la storia di Alfredo Rampi trasformandola in un punto cardine della coscienza collettiva.
90 min
Genere: Documentario
Lingua: Versione originale sott. eng.
Regia: Andrea Porporati
Piuttosto che limitarsi alla cronaca degli eventi, il documentario si concentra sull'impatto mediatico della vicenda. Attraverso la lente delle telecamere della Rai, che trasmisero in diretta le ultime 18 ore del tentativo di salvataggio, il caso di Alfredino divenne uno dei più significativi nella storia dei media italiani, influenzando profondamente l'opinione pubblica.
Il simbolo di questa tragedia è la foto di un bambino sorridente con una maglietta a righe. Questa immagine divenne presto familiare a tutta Italia, apparendo sulle prime pagine dei giornali e sui teleschermi dei notiziari nazionali. Quarant'anni dopo, lo stesso sorriso innocente di Alfredino campeggia su un murales alto venti metri nel quartiere romano della Garbatella, ricordando a tutti l'evento che ha segnato un'epoca.
"La tv nel pozzo" non vuole raccontare la cronaca della sua storia ma piuttosto chi l'ha raccontata, ossia i media, che hanno fatto loro la storia di Alfredo Rampi trasformandola in un punto cardine della coscienza collettiva.